Partiamo dalle conclusioni: la cosa più importante per dare valore al proprio tempo è essere consapevoli di quanto sia prezioso e del modo in cui si muove nella nostra vita.
Time management e time psychology sono due argomenti molto diversi tra loro, ma entrambi riguardano la gestione del tempo.
In questo articolo costruiamo le fondamenta mettendo in risalto l’importanza dell’approccio psicologico. Nessuna tecnica, anche la più efficace, sarà mai in grado di dare il risultato per cui è stata creata se non viene applicata in maniera corretta e con il giusto livello di consapevolezza.
Abbiamo dedicato anni allo studio e alla ricerca in questo ambito, così, ci siamo resi conto che la differenza nella creazione di risultati straordinari non la fa solo il time management inteso come skill organizzativa, ma l’approccio psicologico con il quale ci relazioniamo al tempo.
Ti sei mai fermato ad analizzare il rapporto che hai con l’orologio?
Chiediti se lo percepisci come amico o nemico, se le lancette si muovono troppo in fretta o troppo lentamente, se ti senti a tuo agio in un mondo scandito da scadenze e appuntamenti. Non che tu possa evitare di fare i conti con il tempo, ma sapere che percezione ne hai è un ottimo punto di partenza. Così come è importante sapere se lo gestisci in modo diverso in base ai ruoli che ricopri oppure non fai distinzioni tra i momenti privati e quelli professionali.
Oggi vogliamo proporti una riflessione e lanciarti una sfida.
La vita moderna scandisce ritmi frenetici che non sempre sono allineati alle esigenze di chi li vive. Sveglia presto, bambini a scuola, colazione (se c’è tempo), ufficio, riunione, pranzo di lavoro, appuntamento, recupera i bimbi al doposcuola, compiti, palestra, spesa (meglio online), gestione della casa, amici a cena, golf club, circolo del tennis o qualunque altro hobby riesca a infilarsi nei pochi minuti che restano liberi in giornate così piene.
Ci sono dei rituali che compi per comunicare a te stesso che stai passando da un compito all’altro o quantomeno per distinguere il tempo di lavoro dal tempo personale?
L’orologio è nato per scandire le ore della giornata e darci modo di orientarci, poi, con l’evolversi della cultura ha iniziato ad assumere nuove funzioni: gioiello, simbolo di potere, strumento di fitness, perfino telefono.
Ma la sua funzione principale è ordinare il tempo. Ecco quindi che per liberarsi dalla schiavitù del mondo moderno è necessario porre dei confini. Non ci fraintendere, in quanto esperti di produttività non potremmo mai suggerirti di ignorare la pianificazione, di cui il tempo è fattore fondamentale, ma sappiamo per esperienza che mettere dei confini alle proprie attività, quando si fa in modo corretto, è fondamentale per migliorare sia la produttività che la qualità della vita.
L’orologio può essere un impedimento o uno strumento di successo; il suo valore cambia a seconda del contesto in cui lo si inserisce, perciò la sfida a cui ti invitiamo a partecipare è semplice: impara a distinguere i momenti in cui ti è utile da quelli in cui ti pone dei limiti che non esistono o non dovrebbero esistere.
Identifica due categorie: Attività di Risultato (quando devi produrre un outcome) e Attività Emozionali (quando devi solo vivere).
Le prime esigono l’ausilio del tempo per molti motivi, ecco alcuni esempi:
Le seconde esigono di vivere il tempo entrandoci dentro, non utilizzandolo come strumento:
Prendi l’abitudine di indossare l’orologio quando ti è utile e lascialo sul comodino in tutti gli altri momenti, imparerai a dare il massimo in ogni situazione: le attività produttive ti vedranno ancora più capace di focalizzarti e quelle emozionali ti sentiranno presente come non sei mai stato.
Durante una passata edizione del corso Produp! abbiamo chiesto ai partecipanti di togliersi l'orologio ogni volta che entravano in sala. Questo è un esempio di situazione mista: da una parte l’orologio era utile per essere puntuali all’inizio e al rientro dalle pause, dall’altra era una fonte di distrazione. È bastato stabilire delle regole per offrire ai corsisti una nuova prospettiva e dare loro la possibilità di sviluppare una capacità immersiva che non avevano ancora sperimentato.
Impara a gestirlo in modo che sia al tuo servizio, non il contrario.
Fai un elenco delle attività produttive e di quelle emozionali che svolgi durante il giorno e inizia a mettere o togliere l’orologio a seconda della situazione.
Conosci qualcuno che avrebbe bisogno di un metodo per valorizzare le sue giornate? Condividi l’articolo e ti sarà grato per gli spunti.
Ogni quanto tempo un imprenditore o un libero professionista deve pianificare la propria attività?
Lo spieghiamo in questo articolo: